Gennaio sta per terminare, e i mercati finanziari stanno mostrando nuovi massimi storici. Guardiamoci un attimo indietro. Pandemia globale che ha bloccato per mesi il mondo intero, guerra Ucraina - Russia e le ripercussione sui prezzi dell’energia, enorme crescita dell’inflazione e quindi un rialzo smisurato dei prezzi, guerra Israele - Palestina e infine gli attacchi nel Mar Rosso alle navi mercantili.
Dal 2020 il mondo ne ha viste e ne sta vedendo di tutti i colori. Ecco a voi i risultati sui mercati finanziari:
Mercato USA (S&P 500) massimo storico
Mercato EU (Stoxx 600) massimo storico
Mercato globale (MSCI World) massimo storico - da Febbraio 2020 (inizio del Covid) + 35%.
Numeri alla mano vi chiedo: perché il 100% delle persone non investe utilizzando i mercati finanziari per accrescere il proprio patrimonio?
L’emotività è una brutta bestia.
Tutti noi abbiamo la tendenza a rimanere lontano dalle cose che non conosciamo a pieno, ci fanno sentire insicuri, non in pieno controllo della situazione. Figuriamoci investire in “robe finanziarie” che non forniscono la certezza di riottenere indietro l’importo inizialmente investito. Figuriamoci se bisognerebbe farlo in periodo storico come questo, pieno di perplessità e di fermento.
Sta di fatto chi è rimasto fuori dal mercato ha perso l’opportunità di poter dare ad una parte dei suoi risparmi un +35% in 4 anni (al netto dell’inflazione, ovviamente).
Questo è incerto, e quindi lontano dal nostro controllo, non ci piace. Alla larga.
Una cosa certa è invece l’inflazione. Tutti sappiamo che i prezzi aumentano, e sappiamo che i prezzi continueranno a farlo, a ritmi ridotti rispetto agli ultimi anni, ma lo faranno. In Italia, inoltre, sappiamo perfettamente anche che gli stipendi non aumentano di conseguenza, quindi non ci possono dare protezione dall’inflazione. Questo è sicuro. Ci piace.
Torniamo seri.
Negli investimenti l’emotività è e sarà sempre la nostra peggior nemica, in particolare quando i mercati avranno dei cali, e si li avranno, è fisiologico. Solo grazie ad una strategia fredda, ben studiata e con scadenze per definite si possono ottenere risultati importanti.
Sembra facile.. comprare nel momento giusto ed attendere i risultati, ma tutta la difficoltà sta li, attendere senza prendere paura, rispettando la strategia.
Non si tratta solo di investimenti. Il conflitto tra l’emotività e la razionalità avviene anche nella scelta di un mutuo a tasso fisso o variabile e in quale momento conviene sottoscriverlo, oppure nel proteggersi dalla poverissima pensione che avremo tra qualche anni creando fin da giovani un piano pensionistico.
“Tanto andrò in pensione tra 40 anni, ci penserò”. No non funziona così.
Certamente i guadagni che riporto sono indicativi, ognuno deve avere un diverso portafoglio d’investimento, con obiettivi specifici e profili di rischio differenti, ma la sostanza non cambia. Bene chi è dentro. Male chi rimane fuori.
Alla fine è come un imprenditore quando per alcuni periodi non produce ricavi. Spendere, investire, pagare dipendenti senza ricavi è snervante. Ma se l’idea è buona, gli investimenti sono ben mirati e la strategia è corretta, i risultati non tarderanno.
Diamoci degli obiettivi, e lavoriamo in funzione di quelli. Negli investimenti e in tutto il resto.
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